Masterpiece
...40 anni fa!

Difficile credere che tutto iniziò quel giorno dopo un mio viaggio a Londra, ero davvero entusiasta del suono New Wave di band come Ultravox, Human League, Japan ecc …

Chiamai il mio amico musicista Pierluigi Giombini che in quel momento faceva il militare, aveva un giorno libero e così ci incontrammo a casa sua.

Avevamo fatto alcune cose insieme da adolescenti quando c’era il Prog e poi alla fine degli anni 70’ collaborammo su alcuni progetti di disco music con il DJ Paolo Micioni.

Lui aveva una melodia (la strofa in pratica) e io avevo visto “Sunset Boulevard” al Pasquino (l’unico cinema a Roma dove si potevano vedere i film senza doppiaggio) la sera prima, quindi ero ancora in quello strano mood “noir” creata da Billy Wilder.

Ci sedemmo al pianoforte e dopo un po’ di brainstorming su un inciso incalzante, mentre uscivano le note venne fuori anche la parola “masterpiece” e ci sembrò combaciare alla perfezione.

Mi venne in mente una sceneggiatura con uno strano finale e scrissi subito il testo, registrammo la canzone su un registratore a 4 tracce, mix e via, Pierluigi tornò in caserma ed io con un provino su cassetta iniziai con orgoglio a proporre il brano in giro.

Purtroppo nessuna etichetta in Italia era interessata e dopo alcuni mesi di delusioni chiamai Paolo Micioni per chiedergli qualche consiglio da DJ.

Mi propose invece di produrre la canzone e sebbene il budget fosse vicino allo zero e che non si parlò mai di denaro, accettammo volentieri di imbarcarci nella realizzazione.

Trovammo una Linndrum nello studio GROP e con solo 14 tracce (la macchina a 16 tracce aveva 2 tracce fuori ordine) rimaste e solo due effetti esterni a nostra disposizione riuscimmo in qualche modo a portare a termine il lavoro.

Suonava New Wave!

Ballabile nel nuovo mood romantico del Blitz Club (Visage, Duran e Spandau Ballet stavano per esplodere) e ne rimanemmo entusiasti.

Uscì prima come white label (prova stampa) per avere feedback da deejay e media, e siccome nessuno capì che era una produzione Italiana decidemmo di non usare il mio vero nome e così mi venne in mente la parola Gazebo (che usai nel testo della canzone). Non sapevo che sarebbe stato il mio nome d’arte per il resto della mia carriera!

La versione Mix da 12” distribuita Discotto (un grossista di Milano) scalò subito tutte le classifiche dei club in Italia e in Europa e anche le radio iniziarono a passarla nonostante fosse lunga più di 10 minuti!

Poi un giorno mentre stavo cercando una vera etichetta disposta a investire sulla promozione, Freddy Naggiar della Baby Records (che all’epoca era l’etichetta indie numero uno in Italia) chiamò, mi offrì un contratto come artista e spinse il brano in TV e nelle radio.

Il brano è stato uno dei più grandi successi in Italia durante l’estate 1982 insieme a “Der Komissar” di Falco, è considerato come il primo del genere poi chiamato “italo disco” ed ha spianato la strada a “I Like Chopin” ma questa è un’altra storia 😉

Masterpiece 2022

Un regalo dedicato a tutti i miei fan... solo per voi l'inedito provino del 1982...

Masterpiece